CHI SIAMO
Era un’abituale giornata universitaria, tra la fragile frescura della giovinezza e l’afa ostinata degli anni a venire, passata in preda
alle lunghe code in libreria e alle brevi – ma frequenti – pause caffè. Alla fine di una delle solite appassionanti lezioni di storia medievale, tra i tanti gruppetti di studenti, uno in particolare appariva angosciato…
”Ma quindi Carlo il Grosso era figlio di Carlo il Calvo?”
”No. Era figlio di Ludovico il Germanico e nipote del Calvo a loro volta figli di Ludovico il Pio!”
Le ragazze, decisamente confuse, come di consueto, anziché chiarirsi i dubbi a vicenda, iniziarono a scherzare non solo sulla dinastia carolingia, ma anche su un’ipotetica loro dinastia. Nacquero dunque: l’Imperatrice Federica, Stefania detta Bradamante, Chiara la Norrena, Giorgia detta Nike, Rossana la Salamandra e Dalila detta Berenice.
Ma quale nome dare alla dinastia? Certamente ne serviva
uno che legasse le loro esistenze, impavide ma misere nelle
loro imprese. E proprio a quel punto le ragazze ricordarono
un giorno particolare passato all’insegna delle interminabili
attese fuori dalla libreria, forse il giorno più divertente della
loro vita fino ad allora. Qualche mese prima, una giovane
studentessa, ormai da quasi metà mattinata, era occupata
nella ricerca di un libro di cui però non ricordava il titolo,
o meglio, lo ricordava male. Ed ecco il malcapitato libraio,
con gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia, voltarsi verso
le ragazze, anche loro impazientite, e chiedere lo spelling
del presunto titolo del libro: I cavatori di gessain. A quel
punto le ragazze scoppiarono in una risata a metà tra l’isteria
e il divertimento: ”Mi scusi, ma credo che il titolo corretto
sia I cavatori di gesso, non di gessain...''. Quel giorno la
studentessa non ottenne il libro richiesto, ma in compenso il
librario acquisì la mitica e irripetibile ngiuria di Totò Gessain
e qualche mese dopo le ragazze avrebbero trovato il nome rispettabile per la loro insolita famiglia: la Dinastia dei Gessi. Ed eccoci oggi ad utilizzare lo stesso nome per il blog creato in occasione del laboratorio di scrittura universitario. Possa dunque essere il vento a favore di quest’ennesima avventura insieme: vanye sulie.
