Le copertine più censurate della storia
- Dinastia dei Gessi
- 22 mag 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 28 mag 2020
Ancora prima di ascoltare il vinile e la musica che da esso fuoriesce al contatto con la puntina, la copertina introduce l’ascoltatore nell’universo musicale dell’album.
L’immagine del disco è un elemento che musicisti di tutte le epoche si sono divertiti a sfruttare, fraintendere ed esasperare: alcuni ci hanno volutamente giocato, creando polemiche ad hoc, altri hanno auspicato che la censura si abbattesse sulla loro copertina, in modo che l’album diventasse immediatamente di culto, oltre che oggetto di scandalo.

L’uso spregiudicato delle immagini, in quello che dovrebbe essere una sorta di biglietto da visita dell’album, ha comportato il ritiro di alcuni dischi dal mercato, aumentandone così il prestigio e la rarità. Infatti questi capolavori artistici e musicali vengono ricercati in maniera massiccia dai collezionisti di tutto il mondo, che non aspettano altro di poter vantare un pezzo unico nella loro collezione.
Il destino di una copertina censurata e ritirata dai negozi testimonia il cambiamento della nostra morale e dei nostri costumi nel corso dei decenni: se oggi è quasi normale ritrovare riferimenti sessuali, satanici, politici e provocatori di ogni genere, negli anni precedenti l’opinione pubblica era molto più rigida.
Ogni buon collezionista di vinili conosce gli aneddoti che si celano dietro la pubblicazione delle copertine più discusse della storia e se anche tu sei un appassionato di musica non puoi lasciarti scappare le seguenti curiosità!
Nel 1968 alcuni negozi britannici tolgono dai propri scaffali il nuovo album di Jimi Hendrix, Electric Ladyland, che ritrae 19 donne nude in posa mentre una di loro tiene in mano il ritratto del cantante.

Jimi si affrettò a precisare che la fotografia, tanto odiata dai negozianti, nulla aveva a che fare con la sua figura, ma era stata in realtà una presa di posizione della sua etichetta discografica, la Track Records.
Infatti mentre Hendrix era impegnato all’estero per lavoro, il capo della Track Records, Chris Stamp, per la realizzazione dello scatto, ha ingaggiato un fotografo e offerto alle ragazze 10 sterline per apparire completamente nude.
L’idea era quella di fare pubblicità al disco, nonostante l’album fosse già uno dei più attesi dell’anno e di conseguenza non sarebbe stata necessaria un’ulteriore pubblicità per raggiungere un discreto numero di copie vendute.
Questo piccolo incidente ha spinto il cantante a scrivere una lettera, con tanto di disegni, dove spiegava alla sua etichetta discografica americana come aveva pensato la copertina del disco. La sua richiesta tuttavia fu rifiutata e si optò per l’ormai famoso primo piano rosso e giallo del volto del chitarrista.
Il gruppo rock americano Guns N’ Roses fa il suo ingresso nel panorama musicale nel 1987 con l’album di esordio Appetite for Destruction.

La copertina originale ebbe vita breve: appena lanciato sul mercato, il disco venne immediatamente ritirato, in quanto diversi rivenditori si rifiutarono di esporlo per l'immagine forte che poteva turbare i clienti e influenzare negativamente le vendite.
Per la realizzazione della cover si sono serviti del quadro di Robert Williams, pittore di Los Angeles e uno dei primi artisti della Lowbrow Art, movimento culturale nato alla fine degli anni 70 e meglio conosciuto con il nome di Pop Surrealismo.
Il nome dell'album del gruppo statunitense deriva, per l'appunto, dal suddetto quadro, che raffigura una ragazza che sta per essere violentata da un robot e, in alto, un mostro metallico giunto in volo per difenderla.
A seguito della censura, Axl Rose, frontman della band, decise di far diventare uno dei suoi tatuaggi l'immagine ufficiale del loro primo progetto musicale: una croce celtica con incastonati i teschi di tutti i cinque membri. La semplicità comunicativa della croce e dei teschi ha permesso di consacrarla a icona, simbolo generazionale e logo ufficiale della band.
La Capitol Records fece uscire nel 1966 l'album in studio dei Beatles Yesterday and Today ( o per meglio dire "l'album del macellaio"), senza prestare molta attenzione alla curiosa immagine di copertina, che ritraeva i quattro baronetti con dei camici da macellaio sporchi di sangue, due bambole decapitate e pezzi di carne sparsi qua e là.

L’intento dei Beatles era quello di polemizzare contro la casa discografica che aveva “macellato” il loro lavoro attraverso la pubblicazione di un numero maggiore di album, di durata però inferiore rispetto ai precedenti, perché contenenti meno tracce.
Quando la Capitol si rese conto di quel che le stava accadendo sotto il naso, fece ritirare le copie in circolazione, appiccicò sopra di esse una nuova immagine e le riconsegnò ai negozi.
Il 24 maggio 1974 venne pubblicato dalla RCA Diamond Dogs, concept album di David Bowie, l'ottavo della sua discografia.
La particolarità e la rarità di Diamond Dogs risiede nella copertina, affidata all'illustratore e fumettista Guy Peellaert, che ritrae il cantante, per metà uomo e per metà cane, nella posa assunta da Josephine Baker in una foto scattata nel 1926.

La cover non fu censurata per questa forte immagine, bensì perché nella facciata B della prima edizione, i genitali dell’uomo-cane erano in bella mostra.
La casa discografica RCA pensò di oscurare nella foto la zona genitale, così invitò l'artista belga ad annerire con l'aerografo l'area incriminata.
Ad oggi la prima edizione, tolta bruscamente dal mercato, vale 5000€.
Unfinished Music No 1: Two Virgins è l'album di esordio di John Lennon e Yoko Ono, pubblicato nel novembre 1968.
Per realizzarlo i due artisti si misero d’impegno un’intera giornata nella casa di Lennon nel Surrey: “Era mezzanotte quando abbiamo finito – affermò in seguito Lennon – poi abbiamo fatto l’amore all’alba, fu molto bello”.
A far parlare di sé non fu tanto la musica sperimentale dell’LP, ma la sua copertina: un autoscatto dei due autori in piedi e completamente nudi.

Per quanto la foto potesse essere "candida" e le intenzioni di Lennon e Ono innocenti, la EMI rifiutò di distribuire il disco, mentre le etichette Track e Tetragrammaton lo fecero solo dopo che le copie dell’LP furono rivestite di carta marrone che lasciava intravvedere soltanto i volti dei due innamorati.
Sembra che negli Stati Uniti siano state sequestrate circa 30mila copie, un chiaro esempio di censura per un’opera d’arte pubblicata su un album musicale.
Il 24 settembre 1991 venne pubblicato l’album, pietra miliare del genere grunge, e più in generale, della musica degli anni '90: Nevermind, la seconda fatica dei Nirvana.

Nevermind è unico e inconfondibile per molte ragioni: una di queste è la sua copertina, che ritrae un bimbo di quattro mesi immerso in una piscina. La scelta, naturalmente, incontrò la ferma opposizione della casa discografica, che propose di sostituirla con la fotografia di un bambino, proposta che venne poi accantonata. Fu di Cobain, invece, l’idea finale di aggiungere una banconota da un dollaro appesa a un amo e “inseguita” dal bambino.
L’album venne accusato di oscenità da parte dei critici, ma Cobain all’epoca rispose così: "Se vi sconvolge tanto, sotto sotto siete dei pedofili"
Berenice
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