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Tra fumetto e cinema: Spidey dai mille reboot

  • Immagine del redattore: Dinastia dei Gessi
    Dinastia dei Gessi
  • 1 mag 2020
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 1 mag 2020

Episodio I



“Zio Ben: Oh, Peter. Sei-- davvero, sei un bravo ragazzo. Sei intelligente-- no, più che intelligente. Sei quasi un genio. E quel che hai fatto-- è stupido. Sai, tuo padre, riposi in pace... tuo padre aveva una filosofia a cui si atteneva rigidamente. E che gli è servita molto... Credeva che se c'erano delle cose che potevi dare al mondo, se sapevi fare bene certe cose-- meglio di chiunque altro... per aiutare la gente o per farla stare meglio... beh, credeva che non fosse semplicemente una buona idea fare quelle cose... credeva che fosse tua responsabilità farle. Non cercare di essere qualcos'altro, di essere meno di quel che sei. Succederanno grandi cose nella tua vita, Peter. Grandi cose. E queste cose comporteranno grandi responsabilità. Mi capisci? Grandi responsabilità.”


(Power and Responsibility - Issue 4 - With Great Power da Ultimate Spider-Man n. 4; ed. it. su L'Uomo Ragno, I Classici del Fumetto di Repubblica Serie Oro n. 1, ed. Panini Comics, settembre 2004, trad. Pier Paolo Ronchett)


1962: Stan Lee immagina e crea, insieme al disegnatore Steve Ditko: Spiderman, uno dei supereroi destinati a restare per sempre nella storia del fumetto e non solo.

Spiderman è uno dei personaggi Marvel più amati di tutti i tempi e questo lo si può intuire anche dal grande impatto avuto nel mondo del cinema: tra il 2002 e il 2019, sono stati presentati al grande pubblico molteplici versioni di spidey, ogni volta in modo differente e non riscontrando mai una continuità lineare.



La prima trasposizione fu la trilogia di Sam Raimi, divenuta oramai cult cinematografico; composta da Spiderman (2002), Spiderman 2 (2004) e Spiderman 3 (2007) vede nei panni di Peter Parker l’attore Tobey Maguire, accompagnato da Willem Dafoe nei panni di Goblin, Kristen Dust in quelli di Mary Jane Watson e James Franco come Harry Osborn.

La trilogia riprende molti aspetti classici del personaggio, narrandone la genesi e la presa di coscienza da parte di Peter dei suoi poteri e tutto ciò che essi comportano, a partire dalla celebre morte dello zio Ben, personaggio fondamentale all'interno della saga del supereroe. Raimi introduce anche alcune novità (alquanto discutibili) come ad esempio l’assenza del lancia-ragnatele, che nei film fuoriescono direttamente dai polsi di Spiderman, fattore questo che causò parecchio malcontento all’interno del fanbase. Nel film vi sono anche riferimenti a temi presenti in Ultimate Spiderman, come ad esempio il ragno radioattivo geneticamente modificato che morde Peter.

La trilogia di Sam Raimi fu abbastanza acclamata dal pubblico e dalla critica, complice la sua importanza per il genere cinecomic e soprattutto per i molti fan del personaggio. Nonostante ciò, la debolezza dei film di Raimi risiede proprio nel loro epilogo: il terzo film di Spiderman difatti venne percepito dai fan come una parodia del personaggio che Raimi aveva costruito molto positivamente nei primi due film, seppur allontanando lo Spiderman della pellicola dallo Spiderman dei fumetti. I fan di spidey, tuttavia, rimangono molto legati alla trilogia, probabilmente perché fu la prima trasposizione moderna del personaggio.



Dopo pochi anni da Spiderman 3, venne annunciato il reboot dell’eroe ragno: The Amazing Spiderman e The Amazing Spiderman 2- il potere di Electro, escono nelle sale rispettivamente nel 2012 e nel 2014.

La regia viene affidata a Marc Webb e il cast non ebbe nulla da invidiare al precedente: nei panni del giovane Spiderman troviamo Andrew Garfield, accompagnato da Emma Stone che interpreta la giovane e bella Gwen Stacy, Dane DeHaan nei panni di Harry Osborn e Jamie Foxx in quelli di Electro, nel secondo film. Il reboot di Webb è ancora quello più discusso, probabilmente a causa di vari fattori, primo fra tutti il fatto che nell’immaginario comune era ancora troppo nitida l’immagine dello Spiderman che aveva visto la luce con la trilogia di Raimi. I due "The Amazing Spiderman", inoltre, furono giudicati negativamente: da una parte per la poca caratterizzazione dei cattivi che Spiderman affrontava (Lizard nel primo, Electro e Green Goblin nel secondo) dall’altra per la mancata fedeltà ai fumetti. In realtà, è necessario sfatare questa leggenda: l’interpretazione che Garfield fa del personaggio è indubbiamente diversa da quella di Maguire, ma non peggiore e soprattutto per nulla lontana dallo Spiderman dei fumetti che tutti conosciamo. I film di Webb fanno riferimento all’universo Ultimate Spiderman, dal quale egli riprende le caratteristiche del personaggio di Peter, la caratterizzazione della zia May, la magnifica figura di Gwen Stacy: primo grande amore di Peter (trascurata nella precedente trilogia), e ancora il costume di Spiderman, ripreso direttamente da Spiderman: With Great Powers della linea Marvel Knights; per lo zio Ben invece, Webb attinge per le caratteristiche fisiche e caratteriali dall'universo classico di Spiderman, mentre la scena della sua morte e il dialogo precedente ad essa dal mondo Ultimate.

Webb aveva previsto e già programmato l’uscita di un terzo capitolo nel 2017 e di un quarto nel 2018, ma a causa dei pochi incassi del secondo film, la Sony decise di annullare il progetto e di tornare sugli schermi con il terzo ed ultimo (almeno per ora) reboot di Spiderman, troncando così la saga di Webb.



L’accordo tra i Marvel Studios e la Sony per realizzare un film su Spiderman ambientato all’interno del MCU (Marvel Cinematic Universe), dà vita a “Spiderman Homecoming” che esce nelle sale nel 2017, seguito poi da “Spiderman Far From Home” nel 2019. Ancora una volta, ma non del tutto sorpresi, troviamo un regista e un cast del tutto nuovi: Jon Watts alla regia e Tom Holland nei panni di Spiderman, nonché attori del calibro di Michael Keaton, nei panni di Avvoltoio, Marisa Tomei, nei panni della Zia May e Robert Downey Jr nei panni dell’intramontabile Tony Stark. Inutile negare l’importanza dei due film, che segnano l’ingresso di Spidey nell’MCU, dando l’opportunità ai fan di vedere Spiderman rapportarsi con gli altri supereroi (cosa che avviene per la prima volta in Captain America: Civil War). Anche in questo caso, però, tocca fare alcune precisazioni: bisogna innanzitutto chiarire che il personaggio di Peter Parker subisce notevoli cambiamenti rispetto al fumetto: una cosa necessaria per poterlo integrare all’interno del gigantesco quadro del Marvel Cinematic Universe, fondato su collegamenti e intrecci di ogni genere tra i vari personaggi. La grande performance di Tom Holland, acclamata perché in grado di darci un’ottima visione del Peter Parker nerd, imbranato e giovane dei fumetti, non è stata però sufficiente: nonostante, infatti, le due pellicole possiedano tutti i punti di forza dei film Marvel (dalla tecnica perfetta alla gestione intelligente dei personaggi), c’è chi in questi film non è riuscito a rivedere il tanto amato e familiare Spiderman di quartiere. Un altro fattore che ha creato scompiglio è stato senza dubbio la caratterizzazione dei personaggi principali, si pensi alla giovanissima zia May, o all'innovativo personaggio di Michelle Jones (interpretato da Zendaya), ma senza dubbio a disorientare lo spettatore è l'assenza della storia d'origine del personaggio, che permette così di comprenderlo profondamente. Mancano dunque elementi cruciali della storia di Spiderman, la figura di Zio Ben ad esempio, o il percorso di Peter nell’accettare e domare i suoi poteri, elementi presenti invece sia nella trilogia di Raimi che nei reboot di Webb.

Il film, in ogni caso, è stato accolto positivamente dalla critica, complice il fatto che, come si è già accennato, i film si inseriscono perfettamente nello stile del Marvel Cinematic Universe.



Infine, non si può non menzionare un altro incantevole film di Spiderman, l’animato: Spiderman: Into the Spider-Verse (2018), sotto la regia di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman. Il protagonista non è più il Peter Parker al quale lo spettatore è solito associare l’identità di Spiderman, ma il giovane Miles Morales, che i fan dei fumetti sicuramente conosceranno, difatti la storia narrata nel film è basata sul fumetto “Ragnoverso”.

La pellicola è una vera e propria boccata d’aria fresca: una sperimentazione perfettamente riuscita tra cinema, fumetto e videogioco, in grado di regalare intense emozioni allo spettatore. La storia è innovativa, divertente, emozionante: lo spettatore non solo entra a contatto con lo Spiderman di Miles per la prima volta, ma lo fa conoscendo anche altre numerosi versioni del supereroe, come ad esempio Spiderman Noir o SpiderGwen, nonché una versione adulta di Peter Parker, che instaura con il protagonista un piacevole rapporto padre-figlio. Come è facile intuire, il film fu calorosamente acclamato dalla critica e dal pubblico, e tra i numerosi premi, nel 2019 vince il premio oscar per Miglior Film d’Animazione.


Il ragazzino nerd che svolazza tra un edificio ed un altro, il suo sarcasmo, la sua storia lo rendono uno dei più amati supereroi nel mondo dei fumetti e in quello cinematografico, sia dai ragazzi, affascinati dalla sua storia così vicina alla loro età, sia dai più grandi che nel corso degli anni hanno instaurato, con questo giovane eroe, un legame oramai inscindibile.

Non importa quanti saranno i reboot che vedranno luce in futuro, quanti gli attori che daranno vita a Peter, o quali di essi entreranno nei nostri cuori; ciò che importa è che ognuno tenga ben a mente le ultime parole che il creatore e fan numero uno, Stan Lee ha riservato al suo amato Spiderman di quartiere: “Take care of my boy”.


“Sono stato egoista. E tu hai pagato il prezzo del mio egoismo. Non mi perdonerò mai per questo. Non dimenticherò mai che avrei potuto impedirlo. È tutto così chiaro adesso, zio Ben. È come se per tutta la vita avessi avuto una benda sugli occhi e i tappi nelle orecchie-- e qualcuno me li avesse appena strappati. Vedo tutto più chiaramente ora-- e so qual è il mio posto nel mondo. Avevi ragione-- un potere comporta responsabilità. Sempre. Per qualche ragione, ho ricevuto un grande potere. E un grande potere porta grandi responsabilità. Non ti deluderò più, zio Ben.”


Spiderman - Power and Responsibility - Issue 4 - With Great Power da Ultimate Spider-Man n. 4; ed. it. su L'Uomo Ragno, I Classici del Fumetto di Repubblica Serie Oro n. 1, ed. Panini Comics, settembre 2004, trad. Pier Paolo Ronchett.



Kissini,

le vostre Nike e La Norrena… di quartiere,

A presto!

E se non hai mai visto uno di questi film corri a farlo prima che Nick Fury mandi degli agenti dello S.H.I.E.L.D. a cercarti.

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